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Quanti tipi di fattura ci sono? Una panoramica e come gestirle al meglio

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Le fatture NON sono tutte uguali, bisogna definirle e capire quali sono le loro caratteristiche, a seconda della tipologia. Vediamo quanti tipi di fattura ci sono per capire come muoverci al meglio nella gestione della fattura elettronica.
ragazza alle prese con i documenti si chiede quanti tipi di fattura ci sono

Quanti tipi di fattura ci sono? Ecco i principali.

La fattura pro-forma

È sprovvista di valore fiscale e viene chiamata anche avviso di parcella quando interessa prestazioni erogate  da professionisti. 

Si tratta dell’anticipazione della fattura vera e propria, che verrà emessa in un secondo momento. 

Questa tipologia di fattura viene solitamente emessa per tre motivi:

  • Non avendo valore fiscale, può essere modificata se ad esempio ci sono degli errori, senza andare a modificare documenti fiscali già emessi
  • Chi la riceve può verificare la correttezza dei dati e quindi della transazione (prezzi, quantità…)
  • Se la fattura vera e propria viene emessa solo al momento del pagamento, la proforma offre al cliente un riepilogo puntuale dei beni o dei servizi che sono oggetto del pagamento

La fattura immediata

Quando ci chiediamo quanti tipi di fattura ci sono, la più comune e conosciuta è forse quella immediata. Questo tipo di fattura deve essere emessa, oppure consegnata con la fatturazione elettronica, lo stesso giorno in cui viene effettuata la vendita dei beni o la prestazione dei servizi. 

Fattura differita 

Per comprendere la fattura differita bisogna aprire una parentesi sui DDT, i documenti di trasporto, che accompagnano i beni oggetto della transazione. Alla fine di questo elenco spieghiamo bene cos’è questo documento, che pur non essendo una fattura, ha il suo valore nel meccanismo della fatturazione.

Ecco che quando i beni vengono accompagnati dal DDT, la fatturazione differita deve essere  fatta entro il giorno 15 del mese successivo a quello in cui è stata effettivamente consegnata la merce.

Solitamente la fattura differita è riepilogativa, ovvero  contiene i dati relativi a ciò che è stato venduto al cliente nel corso del mese e anche gli estremi riportati nel DDT.

Fattura d’acconto  

Quando il cliente versa un acconto prima di ricevere la merce, il fornitore deve emettere la cosiddetta fattura d’acconto, che documenta l’importo che è già stato incassato. 

L’acconto può essere versato anche nel caso di prestazione di servizi e, in questo caso, la fattura d’acconto deve essere emessa entro e non oltre la data in cui la somma pattuita è stata pagata.

Fattura anticipata 

Come suggerisce il nome, la fattura anticipata prevede il pagamento della transazione prima che venga effettuata. Questa fattura, a differenza della proforma, ha tutti i requisiti previsti dalla legge.

Fattura semplificata 

È una fattura a tutti gli effetti che può essere emessa fino ad un importo massimo di 400 euro. Sostanzialmente è un’opzione, dedicata ad alcuni contribuenti, perché la fattura elettronica semplificata contiene meno informazioni rispetto all’ordinaria.

Non può essere emessa per le cessioni intracomunitarie.

Fattura intracomunitaria 

Sostanzialmente si tratta di fatture che vengono emesse per operazioni realizzate con soggetti residenti nella UE. Queste fatture hanno delle regole da seguire specifiche, relative sia ai termini di fatturazione, che di registrazione nella contabilità dell’impresa.

Autofattura 

Un soggetto emette solitamente autofattura nei propri confronti per regolarizzare ai fini fiscali delle operazioni, in casi che sono specificati dalla legge.

Fattura per campioni gratuiti 

Questa fattura è particolare e non prevede l’applicazione dell’IVA, in quanto presuppone che si tratti di campioni contrassegnati e di modico valore. 

Fattura per omaggi 

Questa fattura viene emessa quando vengono ceduti gratuitamente dei beni. 

In questo caso l’applicazione dell’IVA dipende dal fatto che l’omaggio sia oggetto dell’attività dell’impresa che lo fa, o meno.

Fattura cointestata 

La fattura cointestata viene emessa quando una prestazione è resa nei confronti di più parti. Si può, ad esempio, pensare al caso in cui la prestazione di un professionista della casa interessa più soggetti.

L’emissione, soprattutto nel caso di fattura elettronica, è particolare e delicata, per questo vi dedicheremo un approfondimento. 

Nota di credito  

Siamo nel campo delle cosiddette ‘note di variazione’, ovvero delle rettifiche che vengono emesse quando accadono degli eventi che variano l’importo della fattura finale rispetto agli accordi iniziali.

La nota di credito, detta anche di accredito,  viene infatti emessa quando l’importo fatturato è superiore a quello che è effettivamente dovuto. 

In sostanza, con questo documento si stornano gli importi fatturati precedentemente al cliente, sia in modo totale che parziale.

Nota di debito  

Al contrario della nota di credito, la nota di debito viene emessa quando bisogna integrare una fattura con un importo inferiore a quanto dovuto. 

Ci sono diversi casi in cui serve emettere nota di debito, ad esempio se la merce consegnata è superiore a quella ordinata, ma anche per stornare una nota di credito sbagliata.

In sostanza, l’importo fatturato risulta minore a quello effettivo, per questo occorre integrare l’imponibile e l’IVA, evidenziando il debito maggiore che si ha nei confronti dell’erario.

Fattura accompagnatoria 

Questo documento integra sostanzialmente i dati della fattura e quelli relativi al trasporto dei beni venduti, quindi deve accompagnare la fornitura durante il trasporto.

DDT

Come detto, apriamo quindi una parentesi sul DDT, il Documento di Trasporto, che precede l’emissione della fattura vera e propria e accompagna la merce durante il viaggio.

Questo documento deve  contenere dati specifici , è rilevante ai fini fiscali, perciò  la sua conservazione è obbligatoria ed è normata a diversi livelli.

I codici della fattura elettronica

Ora che abbiamo visto quanti tipi di fattura ci sono vediamo come si differenziano i diversi tipi di fattura elettronica.

La risposta è attraverso dei codici, che hanno il compito di rendere la fattura elettronica comprensibile al Sistema di Interscambio.

La guida dell’Agenzia delle Entrate contiene la tabella riepilogativa dei codici-tipo-documento.

Ad esempio, TD01 coincide alla fattura, TD02 all’acconto-anticipo su fattura, TD03 all’acconto-anticipo su parcella, TD04 alla nota di credito, TD05 alla nota di debito, e così via.

Cosa serve per fare la fatturazione elettronica

Una volta risposto alla domanda quanti tipi di fattura ci sono e quali sono i codici della fatturazione elettronica, è il momento di capire cosa serve per farla.

La risposta è un programma semplice, intuitivo, condivisibile e che aiuti l’impresa a svolgere questo compito in modo fluido.

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