L’analisi della BCE sulla transizione digitale conferma che essa è diventata una priorità per l’Unione Europea, anche perché la pandemia ha accelerato questo processo e l’intelligenza artificiale generativa sta dimostrando un potenziale che può modificare il modo in cui le persone vivono o lavorano.
L’Europa è quindi interessata alla transizione digitale perché questo processo è in grado di portare un potenziale aumento della produttività, ovvero di influire sulla crescita della produttività delle imprese.
Dal punto di vista dei lavoratori, l’adozione delle tecnologie digitali porta efficienza, integrando quelli che sono i loro compiti, ed è probabile che quelli che non sono fondamentali vengano esternalizzati dopo l’adozione delle nuove tecnologie.
Aggiungiamo che questo è visibile quotidianamente con i nostri sistemi FinTech, che vanno ad automatizzare le cosiddette procedure ripetitive, alleviando gli operatori da operazioni spesso noiose e ad alto margine di errore.
Il tempo risparmiato può essere così investito in attività di alto valore, che naturalmente vanno a migliorare la produttività dell’impresa, così come ad integrare la sua visione strategica di crescita futura.
Transizione digitale: l’impatto della digitalizzazione sui mercati…
Secondo l’analisi della BCE, diversi studi hanno documentato l’impatto della digitalizzazione sui mercati, ovvero le tecnologie digitali permettono alle imprese di crescere più velocemente e di aumentare la competitività e le dimensioni del mercato di riferimento, anche attraverso il potenziale del commercio elettronico.
…e sulle stesse aziende
Lo studio riporta l’analisi dei dati in arrivo da Francia e Austria, che dimostrano come dopo il necessario periodo di aggiustamento, le imprese che avevano investito di più in tecnologia digitale (ovvero avevano effettuato una transizione digitale) avevano avuto una crescita della produttività più sostenuta e più elevata rispetto a quelle che avevano investito di meno.
Ma cosa vuol dire nel breve termine adottare sistemi digitali?
È naturale che la transizione digitale implichi dei cambiamenti strutturali nel processo produttivo. Ad esempio, le aziende di più grande dimensione possono avere bisogno di assumere delle persone che siano in grado di svolgere i nuovi compiti legati al digitale.
La produttività aziendale, in questa fase iniziale, può quindi essere leggermente inferiore, ma la scelta paga assolutamente sul lungo termine, soprattutto se l’impresa sceglie di investire nelle competenze complementari dei lavoratori e del management, come può essere la formazione necessaria per impiegare un certo software o per leggere delle banche dati di nuova creazione.
La ricerca mostra quindi che le aziende più produttive di un certo settore riescono a utilizzare le nuove tecnologie digitali in modi molto innovativi e, talvolta, dirompenti per aumentare la propria produttività.
Questo accade perché queste tipologie di aziende dispongono già di processi interni altamente produttivi e, in questo caso, la digitalizzazione aggiunge loro un ulteriore vantaggio competitivo.
L’analisi sulla transizione digitale definisce, quindi, che ci sono considerevoli impatti aggregati della digitalizzazione sulla crescita della produttività di un’azienda.
Grazie a un sofisticato sistema di comparazione, l’analisi ha effettuato una proiezione e osservato la crescita della produzione in diversi settori tra il 1997 e nel 2008, confrontandola con uno scenario senza digitalizzazione.
Secondo questa proiezione, in Germania e Francia la crescita della produttività del lavoro sarebbe stata inferiore del 50%, quindi ne deriva che le migliorie tecnologiche che sono state adottate attraverso la transizione digitale in quegli anni hanno effettivamente portato a un aumento della produzione nei paesi considerati.
La nostra esperienza nelle aziende
Come procede la transizione digitale in Italia? Con le nostre soluzioni di software ispirate alla migliore FinTech, vediamo ogni giorno i progressi in termini di produzione che le imprese fanno nel territorio nazionale.
La produzione, in questo caso, può essere intesa come un miglioramento dell’operatività quotidiana, che nasce dalla possibilità di digitalizzare i documenti, come nel caso della fatturazione elettronica e di conservarli in modo più sicuro e agevole, come accade con la conservazione sostitutiva.
I progressi più interessanti, si notano quando un’impresa adotta un sistema per la gestione finanziaria, ovvero comincia a gestire la parte del cash flow in modo automatico, perché questo le permette di ottenere degli indici assolutamente cruciali per monitorare la liquidità e comprendere quale può essere la sua disponibilità in un certo arco di tempo per destinare risorse agli investimenti.
Sappiamo, infatti, che ogni investimento ha come scopo il miglioramento della produttività e, di conseguenza, l’ottenere risultati economici più consistenti.
Conoscere la proiezione del disponibilità di cassa a fine mese o entro un certo periodo di tempo, aiuta quindi l’impresa a pianificare in modo migliore la liquidità disponibile e, di conseguenza a pianificare tutti quegli investimenti che le permettono di crescere e di porsi in modo sicuramente più competitivo nel mercato di riferimento.
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FONTE: The impact of recent shocks and ongoing structural changes on euro area productivity growth
NOTA: i calcoli dell’analisi della BCE si basano sulla TFP; produttività totale dei fattori, che la Banca d’Italia spiega come “la quota di produzione residua rispetto a ciò che dipende dall’uso dei fattori lavoro e capitale”. Si tratta di una grandezza di importanza cruciale per l’analisi delle differenze di reddito tra territori diversi”.
O come spiega IlSole24Ore in questo articolo, la TFP è la produttività in senso stretto (Tfp, Total Factor Productivity) si misura a parità di risorse ed è la quantità di valore aggiunto ottenuto dati certi livelli di capitale e lavoro. È una componente residuale, specifica di ogni impresa e causata da una moltitudine di possibili fattori: dal capitale umano all’innovazione tecnologica, dalle pratiche manageriali alla disponibilità di credito.